Modificata soglia del tasso usuraio per le finanziarie.

modifica del tasso usuraio

Riduzione del tasso usuraio per le finanziarie.

Finanziarie e banche: stessa soglia di tasso usuraio. Le finanziarie si adeguano alla soglia massima del tasso usuraio delle banche. In questo inizio del 2010, arriva il colpo da parte di Bankitalia alle  finanziane che operano nel ramo del credito al consumo.

Si tratta di una decisione importante quella presa dalla Banca d’Italia in gennaio, ovvero quella di eliminare ladifferenzazione tra le banche e  le società finanziarie nella determinazione del calcolo dei nuovi tassi usurari, ossia il tetto massimo d’interesse che può essere applicata a un cliente che ha necessità di un prestito.

Le società finanziarie insieme agli istituti di credito sono finite a seguire l’identico corso e la conseguenza finale è che le banche ne sono uscite fortificate  (in particolare sotto il punto di vista della comparazione), mentre per le finanziarie, la decisione di Bankitalia ha rappresentato senza dubbio un fattore di indebolimento.

Le banche potranno eventualmentealzare lievemente  gli intessi richiesti ai propri clienti, mentre le società finanziarie, che già de vono sobbarcarsi delle problematiche connesse alla reperibilità  di denaro (tenuto conto che devono fare provvista di liquidità dai medesimi istituti di credito), sono costrette a tal punto a ridurre i propri introiti, con il pericolo, nei casi più complicati, di dover chiudere “bottega”.

Il motivo è che di norma le finanziarie applicano tassi più alti rispetto agli istituti di credito (aven do tra l’altro una clientela formata da soggetti con un profilo di rischiosità normalmente più elevato) e, tenuto conto che il tasso usurario viene determinato tenendo in considerazione del tasso medio rilevato nel trimestre prece dente e moltiplicato per 1,5. La soglia massima d’interesse che non poteva essere prima superata dalle finanziarie in caso di concessione di un prestito era pari del 16,41%, mentre le banche avevano in precedenza un tasso usuraio al 14,6%. Adesso con l’avvenuta unificazione della soglia massima del tasso usuraio per banche e finanziarie il li mite insuperabile sarà pari al 18,795%.

Cautela, tuttavia: non stiamo parlando di un aumento generalizzato, ma di un abbattimento di guadagni in particolar modo per le finanziarie.

Nella revisione del nuovo tasso usurario difatti sono stati introdotti anche i costi aggiuntivi ai finanziamen ti, come ad esempio le ipotetiche commissioni pagate dal cliente all’intermediario creditizio.

E principalmente le polizze assicurative accessorie al prestito: come lecreditor protection insurance, prodotti che assicurano all’istituto di credito oppure alla società finanziaria il pagamento del finanziamento anche sé, per esempio, il cliente sia oggetto di perdita di lavoro.

Stiamo discutendo di polizze assicurative che molte volte sono state valutate dal creditore una fonte di profitto aggiuntivo (considerate le numerose indietreggiamenti concessi dagli assicu ratori) e il fatto che in alcune ipotesi il cliente pagasse senza rendersi conto era di ausilio agli operatori meno corretti.

Ora questi costi verranno alla luce e il cambiamento repen tino sta creando un black out del mercato.

L’impatto di questi pro dotti sui margini di guadagno è del resto consistente.

In questo lasso di tempo di messa a punto della nuova norma le società finanziarie stanno con una certa prudenza inserendo tutti i costi assicurativi nel TAEG, ossia l’indica tore sintetico di costoanche se in questi giorni si prevedono da Bankitalia delucidazioni su alcuni particolari per possibili, estromissioni.

Ad ogni modo non si può celare che l’impatto delle po lizze assicurative sui costi sia notevole.

Ad esempio su un finanziamento medio di 10.000 €. , con rimborso in 60 mesi, una polizza d’assicurazione creditor protection insurance aumenta il tasso d’interesse dal 5% al 6%.

Di conseguenza le banche hanno la possibilità di restare alquanto serene, mentre per le finanziarie lo scenario è tutt’altro che sereno.

Per le società finanziarie difatti il tas so usurario è variato da 16,41% a 18,79%, con un incremento del 2,38%.

Aumento che in definitiva non è adeguato a compensare l’innalzamento dei costi assicurati vi, che vanno  infatti dal 5% al 6%.

Le possibilità di guadagno in un periodo non molto facile per l’intero comparto, (vds. grafico diffuso da Assofin alla fine della pagina)sono dunque destinati a ridursi ulteriormente.

E le società finanziarie che utilizzano già tassi molto prossimi al limite consentito rischiano di vedersi fuori dal mercato.

Un panorama che probabilmente non è sgradita da Bankitalia e nemmeno alle associazioni di categoria del ramo che hanno fin a questo momento hanno sostenuto le iniziative del Presidente della Banca d’Italia poiché  valide a migliorare l’apprezzamento.

Ma i risultati nel loro complessivo devono esse re ancora determinati.

Anche poiché  questo sconvolgimento si va a sommare ai numerosi interventi di Bankitalia sul settore, come quello della stretta sulla cessio ne del quinto.

Nei giorni a venire si attendono le delucidazioni sui tas si antiusura.

Nel caso in cui  la Banca d’Italia opterà per un’interpretazione stringente, il rischio è l’arresto della vendita  di queste polizze assicurative, con un incremento del rischio per banche  e finanziarie e gli stessi i clienti.

Nell’occhio del ciclone ci sono in particolar modo i piccoli prestiti, poiché su questi finanziamenti le polizze assicurative hanno un carico percentuale superiore.

DATI  DEL COMPARTO DEL CREDITO AL CONSUMO

Dati del mese di novembre 2009

  1. prestiti personali: valore operazione 17.951.641 (-13%), numero operazioni 1.510.641 (-12,10%)  Importo medio in migliaia di euro - 12,2
  2. prestiti finalizzati: valore operazione 17.943.849  (-18,30%), numero operazioni 3.490.462       (-15,20%) Importo medio in migliaia di euro 5,1
  3. carte di credito revolving: valore operazione 9.621.367 (-0,40%), numero operazioni 93.950.270 2,80% Importo medio in migliaia di euro 0,1
  4. cessione del quinto: valore operazione 5.093.089  (6%), numero operazioni 300.002 (4%) Importo medio in migliaia di euro 16,7
  5. altro: valore operazione 419.648 (-34%), numero operazioni 200.847 (-27,90%)  Importo medio in migliaia di euro 2,9

Totale  51.029.594 (-11,60%), numero operazioni 99.452.222 (1,70%)