Carte revolving.

carte revolving

Cosa sono le carte revolving?

Carte revolving: avere denaro in ogni momento grazie ad un finanziamento facile e veloce, utilizzando una carta di credito.

Coloro che vogliono rateizzare e dilazionare i pagamenti può far ricorso alle carte revolving, che nel nostro Paese non hanno ricevuto vasto consenso ; il Tan e in particolare il Taeg sono le cose più rilevanti da considerare, oltre alla quota annuale, ai costi di incasso delle rate e per l’invio dei rendiconti.

I tassi delle carte revolving non sono particolarmente bassi. 

Da un confronto dei tassi medi delle carte revolving la percentuale d’interesse calcolata sfiora all’incirca il 17%; in sostanza per una spesa di 1.000 euro e un fido di 1.500 euro, con punte di oltre il 26%.

Se si vede la convenienza, è dunque è il caso di scegliere un un prestito personale.

Non per nulla sono nate carte revolving che per spese maggiori a una certa somma prevedono una rateazione a Tan zero: in definitiva, si risparmia sugli interessi nel caso in cui si accumulano più acquisti in un solo scontrino.

Per quanto riguarda la valuta di addebito è da considerare molto oneroso il prelievo di contanti in particolare nei paesi esteri.

Va comunque considerato che le carte revolving, anche se da un punto di vista di convenienza lascia un po’ a desiderare, visto che il suo tasso non è di quelli più bassi, rappresenta, tuttavia, uno strumento finanziario di facile ottenibilità, dato che gli istituti che emettono le carte revolving non richiedono particolari garanzie, come potrebbe magari essere per la richiesta di un prestito tradizionale.

Maggiori informazioni sulle carte revolving.

La carta revolving che rappresenta una carta di debito: entro le soglia limite dei massimali prefissati, permette il rimborso rateale degli importo impiegati con il riutilizzo dei massimali di spesa subito dopo che vengono effettuati i rimborsi.

Gli interessi della carta di credito revolving sono determinati sugli importi dovuti mano mano. Il TEG, ovvero il tasso effettivo globale è particolarmente alto ed è normalmente fissato tra il 15 % e il 20%.
Il credito revolving assume due forme primarie:
La linea di credito che assume la forma di una concessione di scoperto rinnovabile. Il beneficiario del credito impiega tale riserva disponibile di capitale e attraverso la stessa può eseguire dei bonifici oppure mettere in circolazione degli assegni.
La carta di credito revolving può essere congiunta anche ad una carta di credito bancaria. La carta di credito revolving può assumere le funzioni di una carta di acquisto personale rilasciata da alcune catene commerciali, oppure una carta di credito specifica emessa dalle banche.
La durata del contratto di un carta revolving è delimitata nel tempo, salvo rinnovo di tacito accordo.

Comunque, colui che beneficia della carta revolving può fare richiesta in ogni momento di una riduzione della propria riserva di credito, della sospensione del suo diritto ad impiegare la medesima riserva o altrimenti della recessione del contratto.
La normativa obbliga le banche di rinegoziare in maniera formale con il proprio cliente, utilizzatore del credito, il possibile aumento dello scoperto accordato.

Storia delle carte revolving.

A che epoca risalgono le carte revolving ? L’evoluzione storica delle carterevolving sono state create nell’epoca risalente alla prima metà del secolo passato.

Nell’anno 1951, la Franklin National Bank diffuse  una change card rotativa che può essere considerata una carta revolving pioniera delle recenti carte revolving, che  a partire dall’anno 1958 si evolvono con l’innovative Bankamericard della Bank of America, assegnate soltanto allo Stato della California.

Nel nostro Paese, la divulgazione delle carte revolving è incominciata a rilento solamente 50 anni dopo, tant’è vero che per scoprire sulla piazza la prima proposta di carta revolving riservata esplicitamente alle imprese occorre attendere fino all’anno 2003, con la carta revolving  Bpm CartaSì business rateale emessa sul circuito di Mastercard.

Da quel momento, tuttavia, si è manifestata una crescita velocissima delle carte revolving

Conseguentemente si è registrato un forte aumento del numero  degli operatori, mentre il mercato della linea finanziaria delle carte revolving  si è incrementato con una successione pressoché  schematica.

La storia e la legislatura che regola le carte revolving nel nostro Paese sono particolarmente collegate;  sebbene il forte ritardo da tenere in considerazione rispetto alle più progredite antagonisti americani, infatti, i segmenti di finanziamenti rotativi fissati dagli istituti di credito e dalle finanziarie vanno a inserirsi su una giurisprudenza alquanto stabile in Italia.

Carte Revolving normativa.

Le norme riguardanti le carte revolving sono quelle che vengono applicate anche al credito al consumo, ovvero la legislatura disciplinata negli artt. 121 e 128 del T.U. delle leggi che contemplano la regolamentazione bancaria e creditizia (D.Lgs.  385 dell’1 settembre 1993) e nel Decreto del ministero del Tesoro datato 8 luglio 1992.

 Fondamentali,  in tema di  transazioni elettroniche, anche le norme che salvaguardano la privacy degli utenti (D.Lgs 196 dell’anno 2003), mentre i tassi di interesse che vengono attribuiti per gli acquisti a rate attraverso carta revolving non possono oltrepassare la soglia massima fissata dalla legge anti-usura (Legge 108 dell’anno 1996). 

Le carte revolving  che offrono senz’altro vantaggi indiscussi,  presentano anche un rischio reale e sempre vivo.

La semplicità con la quale è possibile trasformare  a rate, con le carte revolving  gli acquisti di ogni giorno, e la circostanza stessa che la disponibilità del finanziamento si reintegra  con il passare del tempo, determinano un rischio di eccessivo -indebitamento particolarmente esoso a confronto  delle altre  tipologie di prestiti.

In relazione ad un recente sondaggio diffusi dalla società di informazioni creditizie Experian, i ritardati nei pagamenti e  delle insolvenze sulle carte revolving sono stati in percentuale pari al 3,89% nell’anno 2008, mentre i ritardi di pagamenti e le insolvenze del credito al consumo sono stati nella misura del 2,45%, contro il 2,89% delle tradizionali carte di credito.

Sebbene sia veritiero che la disponibilità delle carte revolving  non si ristabilisce sempre se  il cliente consumatore  non provvede  al regolare pagamento delle rate, e pur vero che il TAN delle carte revolving è in media più alto a confronto dei tassi applicabile ad altre linee di prestiti rateali, ed è fissato in media dal 15% al 20%.

I sopraelencati pericoli delle carte revolving hanno portato diverse associazioni dei consumatori a condannare  questa tipologia di prestito e ad  colpevolizzare  coloro che emettono le carte revolving di avere stabilito interessi  alquanto elevati per uno strumento finanziario di così ampia divulgazione.

 Per offrire  ai consumatori un mezzo di analisi ulteriore valutazione è possibile ora calcolare il Taeg ed Isc delle varie carte revolving.